Affrontare la sindrome metabolica negli individui obesi: l'intervento dell'attività fisica

Abstract

L'obesità rappresenta uno dei principali fattori di rischio per altre malattie croniche come l'ipertensione arteriosa, l'insulino-resistenza, l'intolleranza al glucosio/diabete di tipo 2, l'obesità centrale e la dislipidemia, componendo così la Sindrome Metabolica. Nei casi di malattia grave, le attività cognitive e motorie che un individuo utilizza per preservare la propria integrità fisica e mentale sono note come coping. Il coping consiste nel tentativo di ripristinare alcune disabilità funzionali reversibili o di compensare limitazioni dovute a carenze irreversibili. Solo gli atteggiamenti non utilizzati di routine dovrebbero essere considerati coping, che è suddiviso in atteggiamenti centrati sul problema e centrati sull'emozione. È di fondamentale importanza inserire l'attività fisica per il trattamento dell'obesità e della sindrome metabolica per i suoi effetti fisiologici ottenuti dall'inizio della seduta, che ne caratterizzano l'effetto protettivo. L'obiettivo di questo studio è identificare come l'attività fisica interferisce nel processo di far fronte alla sindrome metabolica, determinando l'uso di strategie adattative alla situazione di malattia, che aiutano nel recupero. Conclusione: L'atto dell'esercizio acquista una dimensione più ampia, all'interno di un'unità somato-psichico-ambientale. Pertanto, è corretto affermare che gli esercizi servono come strategia di coping focalizzata sull'emozione e sul problema, giustificando la reciprocità dei cambiamenti fisiologici e psicologici.